mercoledì 8 aprile 2015

Chiamatemi "Lazzaro".

O trovatemi un altro soprannome più carino!!!
 
Ritorno a scrivere sul mio blog dopo quasi due mesi di assenza.
Sebbene questo spazio online sia il mio rifugio virtuale dalle brutture di tutti i giorni, nell'ultimo periodo ho preferito rifugiarmi nel mio reale rifugio: i miei affetti e soprattutto ho avuto la necessità di trascorrere molto tempo con me stessa.
Non ricordo se avevo accennato qui al problema che ha scatenato il bisogno di compiere una sorta di bilancio introspettivo ma posso rimediare adesso, anche per correttezza nei confronti di voi che avete continuato a visitare il blog nonostante lo svolazzare delle balle di fieno e di chi mi ha scritto in privato per sostenermi.
 
Il cambiamento lavorativo che avevo tanto auspicato ed ottenuto si è rivelato una ciofeca pazzesca. Non solo sono stata retribuita meno di quanto concordato, sono stata sfruttata affinché qualcun altro potesse salvare il suo culo e poi invitata ben poco cordialmente a sparire e - dulcis in fundo - da due mesi a questa parte non ho più ricevuto un euro.
Questa situazione ha scatenato nella sottoscritta una patologia ansioso - depressiva che consiste nell'alternarsi di momenti di annichilimento ad attacchi di ansia, veri e propri attacchi di panico.
Oltre alla terapia farmacologica che devo seguire, la patologia depressiva la curo con l'assoluta consapevolezza che non è colpa mia se sono incappata in certi elementi. Le premesse erano ottime, al massimo avrei dovuto essere più attenta e non sottovalutare alcuni segnali della poca serietà degli stessi che adesso se la vedranno con le autorità competenti. E dedicandomi a fare ciò che mi piace: mi esercito nella ricostruzione delle unghie dopo aver fatto il primo corso, mi esercito nel trucco usando il mio viso come una tela (il mancato pagamento delle mie spettanze non mi ha permesso di frequentare il corso di make up a cui mi ero iscritta), ho ricominciato a leggere alcuni romanzi che giacevano acquistati e abbandonati, ho ricominciato a tenere un taccuino di annotazioni e pensieri e tengo la mia casetta che è un bijoux.
Più complicata è la gestione degli attacchi di panico. Ero fermamente convinta di aver curato completamente gli attacchi di panico durante gli anni dell'università e che mai più si sarebbero ripresentati. Invece, rieccoli qui dopo ben quindici anni.
Il panico ti blocca e non ti permette di respirare. Non riesci neanche a muoverti. Gli attacchi notturni sono i peggiori perché ci si sveglia in apnea con il cuore che batte all'impazzata. I primi giorni avevo persino paura ad uscire da casa da sola per andare a comprare le sigarette, temendo di poter sentirmi male per strada; ma conosco il problema e so che la prima cosa da fare è far prevalere un istinto di auto conservazione insito in ciascuno di noi. La seconda è togliersi quella sensazione di vergogna provocata dal panico. La terza cosa da fare è trovare un appiglio (un pensiero, un'attività...) a cui attaccarsi nel momento in cui arrivano i primi segnali di un attacco di panico: qualsiasi cosa sia, fatela. Io prendo in braccio la mia bimba pelosona e la coccolo; se accade fuori casa, invece, mi metto a cantare nella mia testa una canzone e mi concentro solo su quella.
Il pensiero principale che mi aiuta è che sono comunque ricca.
Quando si ha una famiglia alle spalle che ci appoggia al 100%, degli amici che ti fanno una corolla intorno con il loro aiuto e la loro solidarietà, la capacità di guardare al futuro con positività, un tetto sulla testa e un pelosone accanto si è comunque ricchi.

Pur non avendo un lavoro.
 
 
 
 
 
 
 

4 commenti:

  1. Anonimo14:56

    Bentornata!!!!!!! mi ha fatto commuovere, sappilo! un abbraccio

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    1. Grazie cara!!! Con questa notizia ti farò piangere: non metto piede in centro da un mese ^_^

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  2. Mi dispiace molto, spero che la situazione lavorativa si risolva in fretta e al meglio. Per quanto riguarda gli attacchi di panico, sono contenta che hai trovato il modo di reagire.
    In bocca al lupo!!
    Un abbraccio!

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